DEAD MAN WALKING: Renzi e il Renzismo

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31 maggio, 2018 - 09:05
La sua anima si dissolse lentamente nel sonno, mentre ascoltava la neve cadere lieve su tutto l'universo, come la discesa della loro ultima fine, su tutti i vivi e su tutti i morti.
( James Joyce , The Dead)

Sarà capitato anche a qualcuno di voi, a quei pochi  della mia età,

  • di aver sognato il proprio padre morto,  
  • di avere a che fare con lui,
  • di vederlo aggirarsi nella casa e voi lì, consci che egli sia morto ed anche che egli non lo sa.
È un sogno straziante, perché, tra le tante cose che emergono da una lettura psicanalitica, esso ci riconduce ai fantasmi edipici e ai nostri sensi di colpa.
Questo è un sogno  che considererei archetipico, cioè comune alla maggioranza delle persone: è un sogno riportato da Freud nell’”Interpretazione dei Sogni” e in “Precisazioni sui due principi dell’accadere psichico”, sul significato del quale, anche  altri psicanalisti, hanno scritto trattati.
  • Venendo all’attualità politica, a proposito di “Fantasmi”,  a proposito di “Morti” (per fortuna solo politicamente),  ma soprattutto, a proposito di “Morti che non sanno di essere tali”, l’altra sera a 8e ½, la fortunata ed ottima trasmissione della Gruber, c’era  Matteo Renzi.

Non so chi altro ci fosse, perché appena visto il Nostro, ho cambiato canale: sembrava l’ennesima replica di uno scadente film ormai datato.

  • Ecco, Renzi è assimilabile al “morto che vive non sapendo di esserlo” e che, comunque,  riesce a tenere in pugno un partito politico, i cui dirigenti sanno che egli è morto, ma non riescono a dirglielo:
è questo il punto più basso della nostra politica, altro che Lega e 5 Stelle.
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