COVID-19: DAMMI OGGI IL MIO COMPLOTTO QUOTIDIANO

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12 maggio, 2020 - 01:16
Già all’epoca di Tucidide e poi di Robespierre, se ne discusse perfino in America grazie a Tocqueville, davvero, citando il populismo come degenerazione della democrazia, come la dittatura quale degenerazione del regno. In entrambi i casi il popolo c’entra, perché è sempre il popolo a supportare il re, il dittatore, il parlamento o il leader populista.
 
Il leader in generale, in qualunque sistema di potere, anche nei gruppi online, è un ruolo carismatico e ambito, che ci fa cascare nelle viscere del complesso di Edipo. Abbattere il padre-padrone è l’unico modo di uscire dalle dinamiche del dittatore o del leader populista, ma questo deve passare attraverso una rivelazione o rivoluzione popolare, raramente possibile. È infatti sempre il popolo a sostenere il leader populista, il dittatore, il parlamento o il re illuminato!
 
L’equilibrio è quindi molto difficile e da sempre il carisma e la rivelazione, atti sia religiosi che politici, sono passati attraverso l’opposta interpretazione della realtà.
 
La realtà è sempre sembrata reale, nonostante gli studi dell’ottocento, perfino in ottica, che dimostrano che il nostro occhio vede in modo autonomo rispetto ad una comune macchina fotografica. Se la fisiologia della fisica elementare crolla davanti alla complessità interpretativa della nostra mente, immaginiamoci tutte le altre possibilità che ci offre la realtà.
 
Cito spesso i Diavoli di Loudun perché in essi Huxley dimostra come se usasse un teorema di Archimede che le religioni, e peggio ancora le visioni laiche dell’esistenza, come erano all’epoca il socialismo o il nazismo, producono benefici grazie alla coesione sociale e familiare SOLO di chi aderisce ai dogmi ma perseguita in modo feroce tutte le possibili soluzioni diverse. Il meccanismo paranoideo è talmente perfetto che chiunque, anche un frate ben protetto, come è il protagonista del romanzo, può diventare il capro espiatorio nel giro di poche ore.
 
Il passaggio da leader a capro espiatorio può essere anche più rapido, come quello di Silvia Romano, da mamma africa da salvare a reproba terrorista islamica.
 
Questi meccanismi sono noti anche alla psicologia delle masse, che grazie a Tarde e Le Bon, ben prima di Jung e Freud, spiegavano come la forza sovversiva del popolo tendesse a distruggere gli idoli per sostituirli con altri idoli in modo assolutamente privo di motivazione scientifica, ma sulla base di reazioni automatiche ferine.
 
L’odio insomma porterà sempre voti!


 
Il NYT, citando anche fonti British, ha dato spazio a notizie di complotti sconvolgenti legate al mondo COVID, di fatto post-apocalittico, in cui siamo finiti da oltre due mesi e dal quale non sembra potremo uscire facilmente. Questa affermazione, capite, sovraccarica di fatto il concetto di reale, ma allo stesso tempo produce paranoia e quindi una nuova serie di possibili complotti, nonostante sia scientificamente dimostrabile.
 
L’apocalisse è ancora una volta un concetto religioso e porta voti al Dio che ci salva ma li toglie al Diavolo che ci porta.
 
La costruzione della visione della realtà alternativa a quella istituzionale è alla base delle rivoluzioni che hanno portato anche ai diritti civili. Dissacrare chi crede che COVID e 5G siano collegati è un errore perché l’unico ragionamento vincente farebbe capitolare anche l’ideologia che porta a proteggere le donne o le persone LGBTI, invece che il maschio alfa, più forte e competitivo. La realtà istituzionale, progressista o liberale, democratica o repubblicana, di destra o di sinistra, non sono comunque mai basate su fondamenta reali, ma sulla loro interpretazione paranoidea.
 
L’odio insomma funziona in modo bipartisan ed ottiene sempre benefici solo per una parte specifica.
 
Il complottismo è un meccanismo paranoideo ma è inoltre un’arma politica, da sempre.
È sicuramente stato inventato prima ma lo registriamo solo con l’uso della parola scritta. Per noi celebre è l’epoca del contrasto tra Mario e Silla, Cicerone e Augusto, Seneca e Nerone. Abbiamo invece solo una versione autoreferenziale dei Testi Sacri o di Lao Tsu che includono una marea di evidenti spunti complottisti e paranoici, che hanno però avuto la forza politica di cancellare le controparti.
La capacità di usare notizie false e paranoidee si è rivoluzionata con il Moniteur della Rivoluzione Francese; ha condotto le masse al fascismo e alla guerra con i discorsi alla radio di Mussolini; ha vinto le elezioni con la audience delle televisioni di Berlusconi e scalato ancora una volta con i like ed i discorsi di odio in rete inaugurati da Grillo ed esasperati da Salvini. Non possiamo negare che le loro rispettive controparti non fossero meno complottiste, incluso le monotematiche Sardine.
 
Il Moniteur fece montare l’odio verso l’ormai deposta Regina per un banale cornetto mattutino.
L’odio verso il nemico giudeo è ancora vivo nella nostra cultura, perfino a sinistra.
Il nemico comunista è ancora visibile, nonostante sia scomparso prima della discesa in campo del Cavaliere.
La Casta doveva essere aperta come una scatoletta di tonno, moderna ghigliottina elettorale dei M5S.
I Migranti e l’islamizzata Silvia Romano sono evidentemente la causa del disastro economico internazionale e della povertà reale o immaginaria del 2020.
La Lega e Salvini sono capaci solo di Odio nonostante i successi economici ed elettorali, secondo le Sardine.
 
In ogni fase storica la fantasia popolare però fa un passo in avanti. Non si limita alle parole d’odio ma arriva alla violenza fisica, contro cinesi, omosessuali, donne, transgender, musulmani, e perfino reti di comunicazione 5G perché senza fili.

Noi, il Paese di Marconi, il re della comunicazione senza fili, dalle cui scoperte, quasi da autodidatta, e per questo idolo populista nell’Italia del ventennio, abbattiamo delle innocenti reti 5G sulla base di teorie incomprensibili e vane.
 
Noi, che avevamo la mortalità infantile del Madagascar e nonostante la tragedia pandemica attuale, rifiutiamo i vaccini con argomentazioni sempre più arzigogolate e sofiste, esposte da anime evidentemente angosciate.


 
Riporta il NYT che gli americani aggrediscono Fauci, che è fautore della strategia politica e sanitaria di Trump ed anche Biill Gates, il fondatore dell’impero dei social media che ci permettono di moltiplicare le nostre paranoie, perché finanzierà i vaccini ovunque nel mondo.
 
Il capro espiatorio e le teorie paranoidee hanno finalità politiche oppure possono essere cavalcate per finalità politiche ed ottenere il voto contro l’installazione delle antenne 5G oppure il mancato obbligo all’uso di vaccini e App come IMMUNI. I like a post complottisti, milioni di like,possono decretare democraticamente, ma per ragioni ferine e paranoidee, la fine della logica positivista.
 
Le Idee Progressiste non sono meno paranoidee.
Non illudetevi.
L’immaginario Edipico si è nutrito di Burioni e Ascierto, ma anche del balcone per gli editti delle 18 della Protezione Civile o di Conte.
Chiunque ovviamente salga in cattedra sui mass o social media diventa portatore di verità, incluso il povero Del Donno, che non ha però saputo capitalizzare la sua casuale ascesa a salvatore della Patria.
 
Siamo ancora esattamente dentro la stessa modalità di comunicazione anche se si parla di scienza.
L’alternativa è il codice rococò con il quale oggi sono scritti i lavori scientifici.
 
Dopo complicate relazioni con terminologie sempre più astruse, oggi tutti i lavori scientifici terminano con una resa ideologica alla verità che essi stessi presentano come opinabile, anche quando si tratta di Metanalisi.
La verità scientifica è tale solo secondo la nostra convinzione rilevata da questi dati, ma altri dati e altre opinioni su questi stessi dati sono sempre possibili.
 
L’epistemologia positivista o si nutre del complesso di Edipo, che produce il Dittatore e il Leader populista, oppure vagheggia esattamente come un qualsiasi cittadino in rete.
 
La Stampa italiana, a differenza del NYT volta invece talmente basso da essere strumento del nulla o voce infamante in un verso o nell’altro, più ferocemente a destra, al momento.
 
All’inizio della quarantena si è addirittura ironizzato sul silenzio dei no-vax esattamente come si era ironizzato sulla impossibilità di subire un simile flagello. Non abbiamo in Italia neanche la percezione del reale danno sociale dovuto alla incapacità di gestione scientifica e giornalistica della psicologia delle masse, note dall’epoca della rivoluzione francese. Sappiamo, invece, benissimo come manipolarla attraverso i canali dell’odio e gli strumenti delle notizie false o peggio verosimili.
 
La novità rispetto alle fake news di pochi anni fa sono infatti i complotti e le catene di Sant’Antonio verosimili, che ci hanno invaso in questo periodo insieme alle query e ai flashmob.
 
Notate la carenza di parole in italiano per descrivere questi fenomeni, tutti di tipo sia politico che paranoideo.
 
Per pochi giorni qualche sciocco ha pensato di vincere qualche like mostrando un mondo in rinascita naturalistica o spirituale.
Nemmeno trenta secondi dopo la fine della quarantena, che si era comunque nutrita di odio sociale e capri espiatori, abbiamo fatto perdere la verginità ritrovata ai nostri corsi d’acqua e abbiamo scatenato campagne d’odio verosimile contro Silvia Romano e il Primo Ministro.
 
Anche Basaglia e meglio di me Sergio Piro e Gillberto di Petta, potrebbero dire sui danni di tipo manicomiale dovuti al confinamento in casa, alla perdita della capacità di percepire il tempo e il futuro, chiusi tra quattro mura. La ripetizione infinita dei gesti quotidiani in un ambiente ristretto, ha prodotto nel nostro profondo l’idea di un mondo esterno morto o portatore di morte.
Perfino gli Acting irrazionali come i flashmob, urlando dai balconi, come gli ossessi, rappresentano oggi una nuova normalità, che sembra garantire la nostra salute mentale.
 
Il complottismo è allora una visione rassicurante del mondo esterno, vissuto come eternamente pericoloso e dal quale in massa ci ribelliamo per vincere le nostre angosce profonde. La paranoia è tale sia in chi porta correttamente la mascherina, sia in quanti cercano ostinatamente un untore tra bambini, anziani, ciclisti e joggers. Perfino chi è in fila per fare la spesa è un mostro pericoloso da aggredire, per chi trova rassicurante solo il mondo interiore devastato dalla quarantena.
 
Gli studi sulle paranoie possono aiutare a capire questi fenomeni di massa. Tra questi, cito stavolta il direttore e professore Bollorino, ci sono quelli Kleiniani che collegano la paranoia alla depressione. Come difesa dalla Depressione. Il meccanismo attraverserebbe in modo potente quindi la condizione di depressione vissuta in quarantena, da cui sarebbe uscita una massa di idee paranoidee che diventano consenso elettorale e agiti abnormi.
 
Lo dice in modo esplicito proprio il NYT:
 
“Gli incidenti dimostrano chiaramente come le teorie cospirative del coronavirus abbiano preso una piega oscura riversandosi nel mondo reale. In poche settimane, la pandemia ha dato forza a nuove idee marginali preesistenti online giocando sulle paure della gente.”
 
La persecuzione non si arresta mai, neanche di fronte alla realtà scientifica, come è dimostrato dalle resistenze contro azioni inutili e feroci presenti nelle religioni come le mutilazioni genitali. In Italia abbiamo le mutilazioni genitali dei neonati intersessuali, difese dal silenzio tra medici e genitori.
 
In Italia abbiamo la richiesta di riaprire le messe, prima dei teatri, il campionato prima delle scuole.
 
Tutto questo attiene al campo dell’ideologia e quindi della religione.
La valutazione dei valori di massa non è sottoposta a critica etica, perché incide immediatamente sul consenso popolare del leader carismatico di turno.
 
I giornali e gli uomini di cultura scientifica, psicologica, psichiatrica o umanistica non sono disposti ad affrontare il popolo e le sue paranoie. I politici le cavalcano per ottenere il potere, da sempre.
Lo prova a fare per adesso il NYT, ma noi non parliamo abbastanza bene l’inglese per capirlo...

 
 

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