Come è finita la storia dello Psicologo Direttore di UOC Psichiatria
Come è finita la storia dello Psicologo Direttore di UOC Psichiatria ovvero il ricorso vinto al TAR di Latina dall’Ordine degli Psicologi di cui avevamo parlato qui:
http://www.psychiatryonline.it/node/9102 ?
La storia si può dividere in due filoni:
1. le mie iniziative (da cui eravamo partiti), poi diventate di un gruppo,
2. la vicenda processuale
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Dopo le iniziative personali descritte, indirizzate a sensibilizzare OMCEO di Roma, a fine marzo ho attivato, raccogliendo varie disponibilità soprattutto con l’aiuto di un giovane collega, una chat su whatsapp per dare peso a nuove azioni, che vi riassumo:
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Sensibilizzazione del gruppo, composto da circa 180 persone, sulla questione e su altre tematiche affini;
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Inizio stesura di un documento con firme (documento da noi denominato “lettera gruppo 18 aprile”) da presentare di persona – con una piccola rappresentanza - alla riunione del 18 aprile 2021 dell’OMCEO di Roma (riunione per la votazione annuale del bilancio)
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Mia partecipazione on line, come invitato per la questione, alla prima data di incontro della Commissione Psichiatria e Salute Mentale di Omceo di Roma, in data 16.04.2021: qui venivo a conoscenza di una azione della SIP sulla questione presso FNOMCEO e presentavo la iniziativa del gruppo
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Presentazione del documento “lettera gruppo 18 aprile” alla riunione OMCEO di Roma, con breve spiegazione a voce della vicenda a tutta l’assemblea e messa a verbale del documento
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Il 22 aprile, grazie all’interessamento del sindacato ANAAO a cui mi ero iscritto proprio per trovare sostegno – ma chiarendo che la mia presenza in quella occasione era di rappresentanza del “gruppo 18 aprile” – ho partecipato insieme ad altri colleghi della Toscana e del Lazio – (tra cui il dr Cristofari, presidente di OMCEO di Frosinone che per primo aveva segnalato a FMOMCEO la situazione) a un incontro on line con la dirigenza al completo di FMOMCEO in cui si chiariva la gravità di quanto accaduto e del disinteressamento del nostro Ordine professionale
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Il 4 maggio OMCEO di Roma mi invia via pec - per conoscenza - una lettera che il presidente Magi invia a FMOMCEO sensibilizzandola sul problema: è esplicitamente citata la nostra “lettera gruppo 18 aprile” con le argomentazioni da noi elaborate. Quindi un ribaltamento totale di atteggiamento e di interesse rispetto alle mie iniziali comunicazioni “in solitaria” di cui ho parlato nella prima parte.
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A questo punto la vicenda passa sul piano “processuale”.
La ASL di Frosinone avvia un ricorso al Consiglio di Stato, affiancata, ad adiuvandum, dal OMCEO Frosinone (dr Cristofari), dalla SIP e dal sindacato CIMO.
Noi rimaniamo attivi, soprattutto sostenendo moralmente il dr Cristofari che riteniamo, pur da esterno alla vicenda (è primario del DEA dell’Ospedale di Frosinone e non psichiatra), la persona che meglio ha colto la questione e la ha fatta sua.
Uno degli avvocati in gioco ci contatta più volte perché, avendo letto il nostro documento, ha ritenuto di “appropriarsi” di alcune argomentazioni e ci ritiene interlocutori di qualità per un confronto, nell’evoluzione della vicenda processuale.
Dopo vari rinvii il 3 dicembre il Consiglio di Stato emana la sentenza (vi invito a leggerla)
https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato2157661.pdf
che boccia, in modo molto argomentato, la decisione del TAR di Latina, definendo la Direzione della UOC SPDC di esclusiva pertinenza medica e psichiatrica.
In quella occasione ho avuto modo di sentire telefonicamente sia l’avvocato (da cui ho ricevuto la notizia della sentenza appena pubblicata), sia il dr Cristofari, entrambi soddisfatti dell’esito e riconoscenti per il nostro “sostegno esterno”.
Come gruppo siamo rimasti attivi sia per portare avanti una discussione/informazione costante su numerose questioni inerenti la nostra professione, sia per dar vita a iniziative di analogo significato-
In sintesi è tutto.