Intervista a MARCO LONGO, EDITOR DI PSYCHOMEDIA, UNIVERSITA' DI PALERMO, ITALIA

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30 novembre, 2012 - 16:47

 

Domanda: quale è la sua impressione sul Congresso?

 

Risposta: Il Congresso in generale mi sembra interessante perché rappresenta l'incontro tra la mass media e la salute mentale quindi un'altra volta ancora con strumenti nuovi ed in un contesto diverso si cerca di creare un raccordo tra quelli che sono i sistemi di comunicazione quindi le culture in cui siamo immersi e la possibilità di conviverci con piacere, in sanità, oppure con disagio. Ci si domanda se con i nuovi mezzi compaiano o si vedano meglio vecchi fenomeni oppure si ha la possibilità di vedere nuovi fenomeni e quindi spiegarsi meglio anche situazioni precedenti. All'interno di un sistema di globalizzazione il rischio principale è quello della perdita dell'identità dell'individuo, di ideologia, di valori, quindi bisogno di comunicazione ma anche la difficoltà a comunicarlo.

 

Domanda: Abbiamo secondo lei la possibilità di comprendere la realtà del virtuale sulla base di quanto è già stato detto e scritto in psicanalisi o dobbiamo riferirci a nuovi sistemi di conoscenze?

 

Risposta: Conviene partire da Freud quando diceva che la psicoanalisi è anche quell'interregno che studierà la fenomenologia della mente fino al momento in cui sapremo darci delle basi genetiche e delle spiegazioni più avanzate. Oggi va di moda parlare di realtà virtuale, perché c'è questo grande sistema di rete che dà la possibilità di vedere una rappresentazione della realtà. Si tratta però di un'altra fetta di realtà ed è virtuale soltanto in quanto è rappresentazione della realtà ma allora in questo senso la psicoanalisi è lo studio della rappresentazione. Esistono già infinite letture che possono aiutarci alla comprensione, questo è il punto.

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