GLI OSPITI DI PSYCHIATRY ON LINE
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di Redazione POL.it

ALTRI QUATTRO SINTETICI RACCONTI PATETICI di Enzo Costa

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9 settembre, 2014 - 12:54
di Redazione POL.it

RISALITA
È steso a terra, sul marciapiede. Non sa come sia arrivato lì, perché sia caduto, cosa si sia fatto. Non vede bene, forse per il colpo subito. Sente benissimo le voci attorno, la preoccupazione di una signora, il “chiamate un’ambulanza!” di un ragazzo, il calore dei corpi che lo circondano, un’attenzione mai avvertita da anni. Ora vede un po’ meglio, si sente decisamente meglio, col traffico che c’è, dicono, ci vorrà tempo per l’ambulanza: gli pare di non averne bisogno. Almeno non come delle premure che lo avvolgono. Adesso potrebbe alzarsi ma resta a terra, con gli occhi socchiusi, a sentirsi vivo, a prendersi quel regalo insperato.
 
LIEVE DIFFERITA
La notizia della morte della donna precipitata dalla finestra è arrivata due minuti prima del via. Col capo hanno deciso la solita soluzione: si lancia il servizio che dice “la donna sta lottando con la morte” e poi, al rientro in studio, si dà l’aggiornamento. È il momento: introduce il servizio con partecipazione, e quando finisce dice tristemente “Giunge ora la notizia che la donna non ce l’ha fatta”. In fondo la sostanza è quella. E in questi casi non ci sono alternative: non si può sprecare il pezzo del collega, non c’è il tempo per rimontarlo. Ma oggi sente di aver fatto un montaggio osceno della vita. Ha schifo di sé. Passa allo sport, le passa.
 
RESA
Esce dalla tavola calda dove ha finito di servire i soliti clienti con le solite angherie del padrone, che lo insulta, lo sfrutta, lo paga in nero pochissimo, quando lo paga. Vorrebbe morire, proprio mentre le sue narici sono assalite dall’odore acre della polvere da sparo, e gli occhi gli lacrimano: intravede i passanti che si infilano impauriti negli atri bui dei palazzi, sente grida e spari in lontananza e poi, prendendo un vicolo sulla destra, il rumore sempre più forte di tanti passi veloci: piange, incrocia un gruppo di ragazzi come lui in fuga da una carica della polizia, che ancora non si vede. Si ferma, poi decide di proseguire, verso la polizia.
 
RIPRESA
Dalla malattia, non può non starle vicino: è tornato ad abitarci insieme, la aiuta nelle faccende domestiche quando, nei momenti in cui sta peggio, non la sostituisce del tutto, sbriga lui le compere, bada a che prenda tutti i farmaci che le somministra con la dolcezza che si riserva ad una bambina, ad ogni seduta di terapia, sempre più pesante, le offre parole di conforto e carezze tenerissime, vive le sue leggere riprese come un regalo immenso da festeggiare, la convince ad uscire, ci scherza su con lei e con gli amici, la scalda quando ha freddo e quando ha paura, la bacia prima di farla dormire. Lei si sente male, ma lui si sente meglio.
 

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