INTERVISTA A VITTORIO VOLTERRA

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28 novembre, 2012 - 19:25

Vorrei saper cosa pensa della rappresentazione del delirio allinterno dei films, se trova che sia resa fedelmente o modificata per rendere ragione a lessi di mercato del cinema, a seconda anche della sensibilita del regista stesso’’
‘In generale la rappresentazione non e’ sempre molto fedele, molto accurata rispetto alla storia psicopatologica di un nostro vero malato, pero’ bisogna comprendere che, molto spesso, le esigenze del cinema e dello spettacolo hanno altre finalita’ rispetto alle nostre’credo che, pero’, si debba notare che, negli ultimi tempi, ci sia stata una maggior serieta’’senz’altro si e’ cercato di affrontare la malattia mentale in maniera piu’ corretta di quanto si facesse in precedenza’’
Ho visto per esempio A beautiful mind tempo fa, prima di sapere che si trattava di un film, per cosi dire, psichiatrico,e credo fosse bello viverlo anche dal punto di vista del paziente’’
‘Indubbiamente ‘A beautiful mind’ e’ un film abbastanza corretto, in generale, forse non di facile lettura da parte dello spettatore medio; infatti ho sentito molte persone che non avevano capito che certe figure erano figure allucinatorie’e c’era poi quest’aspetto della persecuzione che lui aveva,’e le idee di spionaggio, di influenzamento, di inserimento di apparecchi che spiavano eccetera’senza che molti del pubblico capissero che si trattava di un qualcosa che era frutto della sua mente, se non magari verso la fine, quando, appunto, era ricoverato in una struttura psichiatrica.
C’era il fatto che, al di la’ della corrispondenza sul piano reale, visto che e’ un personaggio tuttora vivente, non e’ esattamente come e’ stato descritto, tra l’altro lui ha vinto il Nobel molto prima di diventare psicotico, per studi fatti in precedenza’ha un figlio che e’ un grave psicotico, e’ omosessuale, per cui non c’era una storia d’amore molto forte, pero’ ci sono dei punti che ritengo validi perche’ permettono di contemplare la non complice del trattamento, specialmente per quanto riguarda l’aspetto dei disturbi sessuali, la medicina, il particolare rapporto che molti altri colleghi psicopatologi non conoscono. Alla fine del film si vede che lui ha ancora questi disturbi allucinatori e queste idee, pero’, sono, alla fine, completamente prive di pathos’quindi e’ guarito perche’ ha ripristinato un rapporto sociale,’il nucleo fondamentale della malattia persiste, ma quasi fosse qualcosa d’altro che non appartiene alla sua persona, come se fosse piu’ uno spettatore che attore partecipe.’
Quando ho partecipato allevento speciale di mercoledi, e stato proiettato un film che non conoscevo, di Francio Ford Coppola, La conversazione, puo dirmi qualcosa di piu, visto che non ce stato allora molto tempo per discuterne?
‘Ford Coppola in realta’ non e’ uno psichiatra, si e’ trovato fuori l’aspetto psichiatrico, ed e’ la storia di un sorprende che sorprende un uomo politico in una situazione extra-coniugale imbarazzante, e per questo cerca di vendere queste foto’in quel momento lui e’ realmente soggetto ad una specie di persecuzione’e poi alla fine da questo evento, da questa sua sospettosita’, da questo suo senso di colpa che sembra poi evolversi fino al punto di sentirsi spiato, controllato da queste forzee sottoposto a tutta una serie di influenze da parte di mezzi che possono riprenderlo, oppure, appunto, verificare sempre la sua vita di uomo, poi, solo’e questo gli fa sviluppare questa sorta di delirio, per cui poi, alla fine, lui distrugge completamente la casa, e sembra proprio restare li’ ancora piu’ desolato, piu’ assurdamente solo, rinchiuso dentro se stesso perche’ non ha poi scoperto la fonte di questo spionaggio punti’in realta’ questo e’ un aspetto che alcuni non condividono, non hanno mai visto, mentre a me sono giunti all’osservazione due casi di persone che hanno distrutto tutto per cercare microfoni spia o le telecamere che li riprendevano di nascosto, e cosi’ via’’
Ci sono alcuni film che possono essere utilizzati dagli studenti, o da noi specializzandi in psichiatria, che rappresentano proprio una sorta di caso clinico, quasi da manuale?per esempio, in A beautiful mind, le allucinazioni erano in realta uditive e vengono rappresentate come visive, pero ci sono altri films forse piu didattici, mi viene in mente, per esempio, Betty blue che mi sembra rende bene lidea di un caso clinico’’
‘Film interessante, e un altro che descrive bene il quadro di un esordio psicotico e’ ‘L’inquilino del terzo piano’ di Roman Polanski, anche ‘Rosemary’s baby’, sotto certi aspetti,’e’ come visto dalla parte della malata’adesso le cinematografie emergenti si occupano molto di questo argomento,’tra l’altro ho raccolto una cineteca in cui tutte le patologie mentali, perche’ non c’e’e patologia o disturbo psichico che non sia stato rappresentato in un film, anche le forme piu’ rare, che so, un Gilles de la Tourette,’poi, che so, le ossessioni, i disturbi bipolari, i disturbi alimentari psicogeni, e tutte ci portano il problema del rapporto medico-paziente, dello stigma, della compliance’attualmente sto lavorando sulla questione del doppio, sulla demenza’Naturalmente bisogna sapere sfrondare ceti aspetti che sono propri della narrativa cinematografica, e saper tirare fuori, con molta pazienza, questi piccoli flash, che sono illuminanti’’

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