Prima giornata - Sabato 14 ottobre

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26 novembre, 2012 - 13:41

SESSIONE INAUGURALE

Lettura magistrale:I pittori e i percorsi della memoria

La SIN 2006 e' stata aperta oggi, sabato 14 ottobre, nella città di Bari. Dopo il saluto delle autorita' i lavori congressuali si sono aperti con la lettura magistrale: "I pittori ed i percorsi della memoria" tenuta dal prof: L. Maffei, Direttore dell'Istituto di Neurofisiologia dell'Università di Pisa. In linea con gli studi condotti dal suo gruppo riguardanti i fenomeni percettivi visivi ed i meccanismi che governano la plasticità cerebrale, il professore ha aperto nuove prospettive di dialogo tra la Neurobiologia, la Neuropsicologia e le Scienze Umane storico-artistiche.
Particolare attenzione e' stata rivolta alla "memoria" da lui definita come il tentativo di eliminare la variabile tempo nel fluire della vita. Dopo un rapido excursus sui diversi tipi di memoria e sui circuiti neuroanatomici che ne sono alla base (lobi temporali, ippocampo, amigdala e neocorteccia) ha ricordato l'importanza della memoria genetica e delle esperienze e dell'arricchimento ambientale sulla plasticità cerebrale. Un esempio di link tra la memoria, intesa in senso puramente neurobiologico e le scienze storico-artistiche è rappresentato dalla pittura: il pittore rappresenta le proprie memorie e con i suoi dipinti rinforza la memoria del suo pubblico.
( a cura di Prontera M. Tinelli A.)

Lettura Magistrale
Nanotecnologie all'interfaccia con i sistemi viventi
Roberto Cingolati (Lecce)

L'argomento di questa seconda lettura magistrale sulle nanotecnologie sembrerebbe un'utopia futuristica ma rappresenta una realtà raggiungibile tra non molti anni. L'idea è quella di combinare tecnologia e materiale bilologico come atomi e proteine. La tecnologia classica, che utilizza come componente base il silicio, può essere paragonata al sistema nervoso centrale così come un transistor può essere assimilabile ad un neurone artificiale in grado di produrre due tipi di informazioni a seconda che passi o non passi corrente elettrica.
Il nostro cervello, costituito da circa 40 milioni di neuroni, attraverso questi due segnali, è in grado di codificare innumerevoli informazioni. In questo modo esso è in grado di operare circa 10 x 10000000000000000 operazioni al secondo, mentre un computer moderno è in grado di compiere solo 1 milione di operazioni al secondo, stesso numero di operazioni svolte da un microrganismo come la Drosophila. Peraltro un transistor, paragonabile ad un neurone artificiale, consuma più energia rispetto ad un neurone in vivo; quindi, se dovessimo creare un cervello artificiale con silicio occorrerebbe una centrale elettrica per alimentarlo mentre il nostro cervello può essere alimentato anche solo con una barretta di cioccolata.
L'obiettivo delle nanotecnologie si basa, quindi, sulla creazione di sistemi tecnologici utilizzando i componenti base della materia vivente come atomi di idrogeno, carbonio e ossigeno e non più silicio in modo da consumare meno energia. Infatti attualmente sono state realizzate nanotecnologie utilizzando proteine della catena respiratoria che, attraverso reazioni di ossido-riduzione, sono in grado di produrre energia con bassi consumi energetici con la particolarità, quindi, di alimentare questi sistemi non più con energia elettrica ma con zuccheri. Per cui non meravigliamoci se tra vent'anni saremo costretti a dar da mangiare al nostro telefonino o al nostro computer. 
Sembra quindi che la tecnologia debba mutuare tanto dalla materia vivente. Una delle applicazioni in campo medico è la realizzazione, diventata realtà, di nanorobot composto da materiali biocompatibili, in grado di penetrare nel nostro organismo, giungere sull'organo bersaglio e rilasciare il proprio principio attivo e ancora, grazie al proprio potere elettromagnetico contestualmente consentire una diagnostica più precisa e mirata. Un altro esempio di nanotecnologia è stata la realizzazione di un microchip delle dimensioni di due cm, in grado di racchiudere in sé l'attività di un intero laboratorio biologico, che presto consentirà, attraverso l'analisi del DNA con tecnica PCR, di fare indagini istologiche in tempo reale sul tavolo operatorio.
Resta aperto il problema etico che potrà e dovrà essere discusso e valutato attentamente nei tempi e luoghi debiti.
(a cura di Salvatore Ottaviano e Maria Sancilio)

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