La depressione nel cancro e nell'infezione da HIV

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9 aprile, 2013 - 16:56
Autore: Grassi Luigi
Editore: Franco Angeli Editore
Anno: 1997
Pagine: 200
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L'autore, già noto per altre pubblicazioni dedicate alla psiconcologia, è ricercatore e docente presso la clinica Psichiatrica dell'Università di Ferrara, ed socio fondatore della Società Italiana di Psicologia Oncologica (SIPO) di cui cura come direttore responsabile la SIPO-news. In questo testo affronta il tema specifico della depressione come l'evento sul piano psicopatologico più importante e frequente nelle patologie che minacciano la vita. 
Non dobbiamo mai dimenticare che ammalarsi a livello fisico rappresenta sempre un momento di crisi, un passaggio da una situazione di equilibrio rappresentato dalla stato di salute, ad un'altra condizione in cui cambia l'equilibrio omeostatico psicofisico:  la condizione di malattia. Tale cambiamento non coinvolge solo il corpo, ma la persona in quanto unità bio-psicosociale, e include le diverse dimensioni che la compongono: biologica, emozionale,cognitiva, spirituale, relazionale. E' possibile affermare che il passaggio dallo stato di salute a quello di malattia è tanto più complesso e articolato quanto più vengono coinvolte le dimensioni dell'individuo che in definitiva compongono l'immagine di Sé nel mondo e il senso della propria esistenza. Se la malattia ha poi significato di minaccia per la vita, l'impatto risulta ancora più massiccio per l'integrità del Sé. 
Le patologiene o plastiche e quelle secondarie all'infezione da HIV si pongono come condizioni patologiche che causano all'individuo che ne è colpito gravi perdite sia sul piano fisico che relazionale ed esistenziale. Di fronte quindi alla minaccia determinata da tali patologie, l'individuo attiva meccanismi finalizzati a superare l'impatto traumatico dell'evento e a raggiungere un nuovo livello di equilibrio, in cui le aspettative rispetto al Sé e al mondo circostante risultino nuovamente integrate in un processo diadattamento. E' ormai noto che il processo di adattamento secondario all'evento della malattia fisica ricalca in genere analoghi processi messi in atto di fronte  a precedenti eventi esistenziali a carattere di perdita già verificatisi nel corso della vita. Pertanto la comprensione delle reazioni psicologiche secondaria alla malattie neoplastiche e da infezione di HIV necessita di alcuni chiarimenti rispetto al tema generale delle modalità di adattamento agli eventi stressanti caratterizzati da un eventi di perdita. E' quindi la depressione legata al vissuto diperdita e il processo di lutto che ne consegue il tema centrale che propone l'autore in questo testo, come riflessione in chiave di psicopatologia. Vengono poi proposti i modelli di trattamento attuali che comprendono sia quello sul piano farmacologico che quello sul versante psicologico, che ormai da molti autori sono considerati complementari e sinergici, data la complessità che pongono entrambe le malattie. Le strategie d'intervento risultano ovviamente collegate al contesto specifico in cui vengono applicate, data la diversità dei problemi che ciascuna situazione determina e con la quale è necessario di volta in volta confrontarsi.

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