PSICOANALISI ETICA
Tra clinica, arte e contemporaneità
di Annalisa Piergallini

L'AMORE ECOLOGICO

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6 gennaio, 2019 - 01:11
di Annalisa Piergallini

Nel suo videomessaggio per il nuovo anno, Vandana Shiva ci invita a occuparci della nostra terra, con dono di estrema sintesi, chiarezza e, grandiosa, ottimismo.
 A causa del cambiamento climatico, abbiamo 12 anni “per cambiare direzione e allontanarci dai combustibili fossili e dalla rotta tossica verso l’annientamento (…) Con l’agricoltura chimica abbiamo causato l’estinzione dell’80% delle specie (…) La terra si sta ammalando, la democrazia sta morendo. Società basate sulla sorveglianza degli individui e governi di polizia stanno difendendo regole a vantaggio degli interessi dell’1%. (…)
Dobbiamo invertire la rotta per lasciare ai nostri figli una terra che sia vivente, bella, generosa e vibrante.”
L’intelligenza artificiale è una, ma, dice ancora Vandana Shiva, noi, insieme alle altre forme di vita del pianeta abbiamo così tante forme di intelligenza, emotiva, empatica, ecologica…
Le altre forme di vita hanno un’intelligenza ecologica perfetta. C’è violenza e prevaricazione ma mai in dosi da creare disastri ambientali. Noi sì. Gli umani hanno il linguaggio e tutto quello che ne consegue di bene e di male: dall’arte all’atomica, dal pc al ddt. Anche bene e male sono figli del significante. Piante e animali ripetono il loro mondo preso nel reale e nell’immaginario, ma niente somiglia all’umano rompersi la testa e le ossa su base morale.
Anche l’uomo ripete, ma quello che ripete è tutt’altro che ecologico, per non parlare dell’emotivo o dell’empatico. Ripete forme di godimento che possono essere così estreme, invalidanti o isolanti, o tutt’e tre, che l’intelligenza può essere ridotta a lontana didascalia, inoperante, indesiderata, offuscata, morta.
La legge, come dice san Paolo genera il peccato. Il significante secerne godimento.
Ma non c’è alcuna possibilità di tornare all’istinto, i bisogni, ci spiega Lacan, passano necessariamente per il significante, anche nei bambini che non parlano. Diventano così domanda e, una volta soddisfatta la domanda, resta il desiderio, che ci rende umani, pieni di infinite sfumature e possibilità, proprio perché sempre lontani dall’oggetto, das Ding, perduto, per sempre.
Nelle pulsioni umane ci sono tendenze e costruzioni che almeno Freud è riuscito a ricacciare nei corpi di chi, di solito a sua insaputa, li ha elaborati, tramite le zone erogene.
Farle uscire di nuovo, raggrupparle in archetipi, solo statisticamente riconosciuti, è davvero uno dei primi passi indietro dal lavoro di Freud. La decifrazione è soggettiva e il punto di mira pure.
“La scazzottata è tra significante e godimento” dice Antonio Di Ciaccia.[1]
Qualunque intelligenza ha come prerequisito al suo accesso, un abbassamento del livello pulsionale, insomma non se ne parla nemmeno di interessarsi a quanto rientra nella sfera dell’intelligenza se non si riduce il livello di godimento.
Il livello di godimento si riduce con la sublimazione, la psicoanalisi, lo sport e la meditazione. Eccetera. Non tutto dice Freud può essere sublimato e con il godimento non si arriva comunque all’amore.
Cosa ci si fa, con la propria intelligenza?
In Clima: catastrofe delle catastrofi (Sarantis Thanopulos e Ginevra Bompiani a colloquio, su psychiatryonline.it) si parla della Cambridge Analytica, una società che, tramite i dati rubati da Facebook, ha vinto la campagna per la Brexit, l’elezione di “Trump e ha influenzato le elezioni italiane, francesi, austriache, tedesche e dell’Europa dell’Est. (…)
Il contenuto principale di queste campagne è negare i cambiamenti climatici, l’avvelenamento del popolo umano, animale e vegetale, lo scioglimento dei ghiacci, i terremoti, inondazioni, tsunami, trombe d’aria e tutte le catastrofi che non possiamo più chiamare naturali.” [2]
Come usare la propria intelligenza emotiva ed empatica per la manipolazione. Chi sa non è detto che voglia. E chi non sa? Vuole veramente sapere?
“E perché non corriamo ai ripari? Che il clima sia la catastrofe delle catastrofi, è un’evidenza. Eppure non determina la nostra condotta. (…) La paura è (…) facilissima da manipolare (…) Così, invece di avere paura che i mari ricoprano la terra, la gente ha paura dei migranti, delle donne, delle tasse sulla benzina..”
Come si può credere a chi vende l’acqua santa?
Gli uomini preferiscono essere manipolati che soli. 
Ma anche le stelle esistono solo in costellazioni. Vandana Shiva ha ragione, facciamolo, per logica, eco-logica, e per amore.

 
(Nella foto: n°2 2018, dettaglio)
 
 
 
 



[2] http://www.psychiatryonline.it/node/7779

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Commenti

Ottimo: eccellenti le applicazioni di concetti psicanalitici alla realtà, alla quotidianità, per una stringata ed efficace analisi sociologica ed ecologica. Un esempio di come si possa "utilizzare" la teoria lacaniana senza "Lacaneggiare".

Grazie davvero. Non potevo chiedere di meglio di questo apprezzamento.

beh non mi pare un caso che Annalisa collabora con la Rivista che di lacaneggiamenti da salotto non sa che farsene mentre di Lacan ha grande rispetto

Grazie per il tuo lavoro

Lacaneggiare comunque è fantastico, l'ancheggiare che porta in giro il sapere come un nuovo paio di jeans


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