Intervista a A. Priori

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26 novembre, 2012 - 14:02

D: Al termine della sessione del gruppo di studio sulla stimolazione cerebrale profonda, dato il basso numero di partecipanti le chiedo se non abbia l'impressione che si stia riducendo l'interesse verso tale metodica
R: No, non credo, ritengo che il numero dei partecipanti dipenda in parte dall'ora, essendo stata quella di oggi una giornata molto intensa, in parte dal fatto che il nostro è un sottogruppo abbastanza ristretto che si aggira più o meno sempre su questi numeri.
D: Ritiene che la maggiore attenzione che si sta ponendo nell'ultimo periodo agli effetti collaterali della DBS, penso in particolare a quelli psichici, possa ridimensionare il ruolo della DBS nella terapia della Malattia di Parkinson?
R: Sicuramente c'è una maggiore attenzione a questi problemi; prima c'era grande entusiasmo per gli effetti "miracolistici" della DBS sui pazienti parkinsoniani; col tempo, ci siamo abituati a tali benefici e si comincia a prestare attenzione ad altri aspetti, non ritengo però che questi possano essere un indizio di flessione della metodica: si stanno screenando quelli che possono essere i fattori predittivi della comparsa di tali effetti collaterali per ottimizzare la selezione dei pazienti da sottoporre a tale procedura.
(a cura di C.dell'Aquila)

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