La Diagnostic Interview Schedule - DIS (Robins et al., 1981), che consente di porre diagnosi secondo i criteri di Feighner, gli RDC ed il DSM-III (ed anche il DSM-III-R nella più recente revisione), è stata originariamente pensata in funzione dell’Epidemiological Catchment Area (ECA), uno studio epidemiologico su vasta scala mirata a valutare la prevalenza dei disturbi psichici nella popolazione generale de
La Schedule for Affective Disorders and Schizofrenia - SADS (Endicott e Spitzer, 1978), è l’intervista semistrutturata messa a punto per la valutazione dei RDC nell’ambito di una ricerca multicentrica sulla psicobiologia della depressione condotta sotto l’egida del National Institute of Mental Health (NIMH).
Il Present Status Examination - PSE (Wing et al., 1974), è probabilmente la prima intervista strutturata, dato che la sua prima stesura risale al 1959, anche se ha raggiunto la sua forma standard nella nona versione (PSE-9) del 1974.
Negli ultimi 25 anni sono state sviluppate non meno di 15 interviste diagnostiche strutturate, la maggior parte delle quali non è più in uso perché specifiche per criteri diagnostici ormai superati. Quelle che si possono considerare in uso sono 5 (Tab.
Come abbiamo detto nella prima parte di questo capitolo, l’impiego dei RAI nella pratica clinica ha dei vantaggi e degli svantaggi.
Se ci soffermiamo ad osservare oggettivamente la prassi psichiatrica, è facile rendersi conto che gli psichiatri che fanno ricorso a procedure diagnostiche standardizzate e/o che valutano sistematicamente gli effetti dei trattamenti prescritti sono delle eccezioni, lodevoli ma pur sempre eccezioni.
L’inadeguatezza dell’approccio clinico alla diagnosi, ha indotto diversi Autori a proporre dei criteri operativi basati sulla definizione e delimitazione dei segni e dei sintomi che caratterizzano le diverse categorie diagnostiche; in questo modo, ogni entità clinica è definita da una serie di segni, sintomi e condizioni che devono essere presenti per poter soddisfare i criteri diagnostici o che non devono e
È questo un settore solitamente poco usato, ma che può dare, in molti casi, informazioni preziose sullo stato di un problema e sulle sue modificazioni nel tempo.
Abbiamo detto che alcuni strumenti di valutazione tendono ad essere "reattivi", modificano cioè il comportamento che vogliamo indagare soltanto per il fatto che il soggetto sa di essere sottoposto a valutazione. In generale, questo effetto è da evitare e perciò si tende, in vario modo, a rendere per quanto possibile "non-reattivi" gli strumenti di valutazione standardizzata.
L'uso di un diario in cui il soggetto registra gli eventi che ritiene rilevanti per la sua situazione può essere molto utile perché aiuta a focalizzare meglio il problema, riduce le possibili distorsioni cui può andare soggetta l'esposizione del problema stesso da parte del paziente, rappresenta una buona misura dell'andamento del problema nel corso del trattamento, può fornire informazioni su eventi o situazioni che possono essere in rapporto al problema stesso.
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